Un brutto episodio di frode nel settore biologico. Gli uomini del Corpo forestale dello Stato, appartenenti al Nucleo agroalimentare forestale, avrebbero scoperto un’azienda che vendeva oldio sxtravergine d’oliva biologico contenente residui di un pesticida bandito. L’azienda – situata nel viterbese – vendeva direttamente in un frantoio. Dalle analisi effettuate sui prodotti, risulta che il pesticida, bandito in olivicoltura, era il Clorpifos etile. Il quantitativo superava i limiti imposti dalla legge. Il Clorpirifos etile è un prodotto fitosanitario vietato in olivicoltura e in agricoltura biologica. La Procura della Repubblica di Viterbo ha ordinato il sequestro dell ’olio extravergine d’oliva venduto dall’azienda, su tutto il territorio nazionale. Quanto ai titolari, sono stati denunciati per reato di frode nell’esercizio in commercio e per la distribuzione vietata di sostanze alimentari contenenti residui di prodotti utilizzati in agricoltura per la produzione delle piante, tossici per l’uomo. Le frodi alimentari generano un danno non soltanto a discapito dei consumatori ignari, ma anche di tutte quelle aziende che operano invece in conformità della legge e della sostenibilità. Soprattutto quando si ha a che fare con prodotti biologici.