Attenzione alla nuova truffa che arriva via mail: “L’arresto entra in vigore dal giorno…”

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Una nuova truffa ideata come al solito per derubare ignari utenti sul web. Di cosa si tratta? Di una semplice mail che intima il malcapitato a presentare ricorso entro e non oltre le successive 24 ore (pena il sequestro del conto corrente e di tutte le proprietà immobiliari) cliccando su un link. Ovviamente si tratta di un link che riporterà ad una pagina attraverso la quale vi verranno richiesti dei dati che consentiranno all’hacker di entrare in possesso di informazioni riservate. Per chi ricevesse questo tipo di messaggi è consigliabile sporgere denuncia alla polizia postale: https://www.commissariatodips.it la segnalazione può essere avviata anche online. Ma ecco il testo integrale del messaggio che viene recapitato in queste ore

“Procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario INVIATA PER LA PRESENTAZIONE DI PERSONA SOTTOPOSTA AD INDAGINI -art. 375 c.p.p.-“

La presente per comunicarLe che il Suo patrimonio immobiliare, così come il Suo conto corrente bancario, verranno posti in arresto con l’accusa di mancato pagamento delle imposte e concorso in riciclaggio di denaro, ad effetto della causa (numero).

L’arresto entra in vigore dal 8.06.16
Lei potrà prendere visione della causa 2505920 cliccando sul link (occhio alla truffa mai cliccare su questi link)
In questo documento Lei ha la possibilità di trovare informazioni su come ricorrere in appello, il nominativo del giudice inquirente per la causa che La riguarda, la data e il luogo del dibattimento.
Nel caso in cui Lei non si presentasse al dibattimento, lo stesso avrà luogo anche in Sua assenza.
In caso di sentenza di condanna, Le verrà confiscata ogni proprietà e rischia una condanna fino a 15 anni di reclusione.
Data Protection e Privacy In secondo luogo, proprio l’analisi delle centinaia di esempi selezionati dalle Autorità di protezione dati – spesso particolarmente “scottanti” o controversi – consente di tracciare una strada interpretativa equilibrata che garantisca i diritti delle persone. Così, partendo dagli elementi costitutivi della definizione di dato personale contenuta nella direttiva, “qualsiasi informazione” significa, ad esempio, che le istruzioni impartite dal cliente alla propria banca e registrate su nastro sono un dato personale, ma lo sono anche le immagini filmate da un impianto di videosorveglianza nella misura in cui i singoli individui siano riconoscibili. Un dato biometrico (l’impronta digitale) è un dato personale perché identifica una persona, ma i campioni di tessuto (o il dito) dai quali si estraggono i dati biometrici non sono dati personali di per sé – tuttavia, le operazioni effettuate per estrarre tali informazioni biometriche configurano un trattamento di dati personali (e in realtà sono state previste norme apposite per tali trattamenti).CONTINUA A LEGGERE…

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