516 000 euro come risarcimento per ingiusta detenzione. Questa la richiesta di risarcimento presentata da Raffaele Sollecito alla giustizia italiana. Somma che si ottiene moltiplicando i 500 euro al giorno previsti dalla legge per gli anni trascorsi ingiustamente dietro le sbarre da Sollecito. “Se le motivazioni ce lo consentiranno, dimostreremo tutte le sofferenze subite da Sollecito. Potremmo rivolgerci anche alla Corte di giustizia europea per i danni patrimoniali subiti dalla famiglia Sollecito, che in questi otto anni ha dovuto sostenere molte spese economiche sia per la difesa anche tecnica di Raffaele, sia per raggiungere fisicamente ogni settimana il ragazzo che era rinchiuso nel carcere di Terni. Ogni venerdì il papà di Raffaele, terminato il lavoro, si spostava da Bari in Umbria per fare visita al figlio, che non è mai stato lasciato solo un momento” ha sottolineato l’avvocato Maori a il Giorno.