Il cardinale Angelo Scola, nell’omelia ai funerali in Duomo per il giudice Fernando Ciampi e l’avvocato Lorenzo Claris Appiani , afferma: «bisogno di fare di questo amore una sorgente di amicizia civica, anche in una società plurale, proprio perchè è una società plurale. Cosa dice a noi milanesi questo tragico morire? Possiamo fermarci alla comprensibile paura, alla giusta elaborazione di più rigorosi sistemi di sicurezza, a dialettiche talora strumentali fra le parti? Se la morte chiede di essere abbracciata dall’amore non abbiamo forse bisogno di fare di questo amore una sorgente di amicizia civica, un incisivo criterio di edificazione di Milano e delle terre lombarde in profonda trasformazione? Da queste morti deve nascere una maggiore responsabilità di educazione civica, moralen religiosa, instancabilmente perseguita da tutte le agenzie educative, dalla famiglia alla scuola fino alle istituzioni».
Monsignor Garascia ha aperto la celebrazione dei funerali di Giorgio Erba nel Duomo di Monza con queste parole: “Un abbraccio di amicizia a Giorgio e la sua famiglia. Oggi qui c’è tutta la nazione, ancora sgomenta, che si raccoglie attorno a Giorgio, al giudice e all’avvocato”. Ricordiamo che l’imprenditore è rimasto ucciso in Tribunale a Milano con il giudice Fernando Ciampi e l’avvocato Lorenzo Claris Appiani, per mano di Claudio Giardiello. Erano presenti Pietro Grasso, il procuratore della Repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati e di Monza, Corrado Carnevali. «Sono qui per richiesta della famiglia come cittadino, per stare vicino alla famiglia» ha spiegato Grasso che ha preso parte alla funzione in forma privata.