Nell’ultima puntata del noto programma televisivo “Quarto Grado” si è tornato a parlare del caso di Melania Rea, la ragazza che, secondo il processo e le indagini sarebbe stata uccisa dal marito, Salvatore Parolisi condannato con sentenza della Cassazione a 20 anni di reclusione. Tra i punti oscuri della vicenda anche l’identità dell’uomo che denunciò il ritrovamento del cadavere della 29enne uccisa con 35 coltellate. Nella telefonata alla polizia (registrata e fatta sentire in tribunale) si sente una voce maschile che dice “Buonasera, telefono per denunciare una cosa. Ascolti. A Ripe, chiosco della pineta, non so bene come dirvelo, ma ci sta un corpo per terra. Fuori dal chiosco. Io stavo facendo una camminata. Ciao”. Gli investigatori hanno ipotizzato che a parlare fosse un cercatore di funghi, una persona realmente esterna ai fatti. Salvatore Parolisi, aveva già telefonato per denunciare la scomparsa della povera Melania Rea. Secondo gli investigatori troppe prove portano a Salvatore. Poche settimane prima i due avevano avuto un rapporto proprio dove è stata trovata morta Melania. Inoltre la storia extraconiugale del militare e le bugie dette per nasconderla hanno fatto si che Salvatore sia caduto troppe volte in contraddizione durante gli interrogatori. Infine le intercettazioni telefoniche tra Parolisi e la sua amante Ludovica Perrone nelle quali si capisce come Parolisi avesse promesso di lasciare per sempre Melania per andare a trascorrere la Pasqua di quel 2011 insieme a lei. Nelle telefonate il militare cerca di manipolare l’amante per avere aiuto cancellando profili facebook e fotografie che li ritraggono insieme.