Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, si registra una seconda fase caratterizzata da un rallentamento dei contagi. A migliorare la situazione: diverse infrastrutture per isolare i casi e il coinvolgimento dei mebri delle varie comunità nelle attività di prevenzione. L’incidenza è in calo continuo in Liberia e Sierra Leone mentre per la Guinea non si può dire lo stesso, essendo stati registrati 10 casi in più rispetto alla settimana precedente. Bisogna, tuttavia, ricordare che di ebola, purtroppo, si continua a morire : mentre il virus continua a colpire, la percentuale di mortalità tra i pazienti ospedalizzati è rimasta tra il 54 e il 62% nei tre Stati più colpiti, senza quindi dar luogo a significativi miglioramenti nel tempo. Meno ottimiste le proiezioni di Birte Hald: secondo l’organizzazione umanitaria, infatti, ci sarebbe da ritenersi fortunati se l’epidemia venisse fermata nel 2015. Secondo la Hald, in alcune aree della Sierra Leone e della Guinea continuano ad accendersi nuovi focolai che dimostrerebbe come il virus non sia sotto controllo. Inoltre, non tutti i casi di nuove infezioni vengono comunicati alle autorità e alle organizzazioni.c’è, poi, diffidenza nei confronti degli operatori sanitari : In molti casi si è resa necessaria la collaborazione con funzionari e forze dell’ordine locali per evitare tensioni con gli abitanti dei villaggi. Ad oggi, con una stima di 22.092 contagiati e 8.810 morti, la situazione resta complessa.