È attualmente in stato di fermo l’uomo interrogato dalle forze dell’ordini sulla morte dell’insegnante il cui corpo è stato trovato in Ciociaria, a 40 giorni dalla scomparsa. Scioccante la confessione del muratore, reo confesso dell’omicidio, dopo l’indicazione del luogo del ritrovamento: il cadavere è stato trovato privo di abbigliamento in una cava di Campoli Appennino, a 20 chilometri dal luogo in cui la donna si era recata a far jogging.
Il muratore, ora, ha su di se ben tre capi d’imputazione: omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere. Il raptus omicida è giunto quando, vista l’insegnate d’inglese che ricopriva un incarico nella sezione laziale dell’UNICEF, questa ha reagito al tentativo di stupro: le percosse, subito dopo l’occultamento del corpo della donna, viva ma priva di sensi. E, non contento, un colpo in testa con una pietra che le ha tolto la vita. Il giorno dopo il 43enne è tornato sul luogo dell’occultamento per tentare di avere un rapporto sessuale.