Quattro fenomeni sismici sono stati registrati nel giro di tre ore sui Monti Sibillini, nel pomeriggio di ieri, tra le 16.22 e le 19.26. Le prime tre scosse, rispettivamente di magnitudo 3.4, 2.4 e 2.3 si sono verificate tra i comuni di Montefortino, Montemonaco e Montegallo, in provincia di Ascoli Piceno, mentre la quarta, di magnitudo minore, ha avuto epicentro tra le province di Macerata e Ascoli Piceno, nei comuni di Bolognola, Sarnano, Amandola, Montefortino e Montemonaco. “La zona sismica più interna è ben fotografata e ha dato origine a terremoti storici”, ha spiegato Gianluca Valensise dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il sismologo ha evidenziato i grandi terremoti che in passato hanno sconvolto la zona, il primo fu quello avvenuto a Camerino il 28 luglio 1799, di magnitudo stimata 6,1; il 12 marzo 1873 è stata la volta del terremoto delle Marche meridionali, di magnitudo 6, e un terzo sisma importante risale al 1951. “Tutti questi terremoti storici sono avvenuti lungo un asse orientato da Nord a Sud e, proseguendo in direzione Sud-Est incontriamo il terremoto di oggi. Tutti sono stati originati da movimenti compressivi, fasi finali dell’evoluzione della catena appenninica”, ha spiegato il sismologo.