Sebbene sia una pratica ancora molto diffusa in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e nella provincia di Trento, quella dei richiami vivi è una tattica della caccia che a breve dovrà esser portata a morire. L’Unione Europea, infatti, ha decretato lo stop a questa prassi che prevedeva, per la caccia di uccelli selvatici da abbattere, l’impiego di allodole, cesene, merli, tordi, colombacci e pavoncelle rinchiusi dentro anguste gabbie metalliche, rendendo così il loro canto un richiamo per attirare prede sempre più ambite.
La pratica che gli aderenti alla LIPU considerano disumana, in quanto costringe i piccoli uccelli a vivere dentro gabbie per tutta la vita, è stata oggetto di una lettera di messa in mora inderogabile da parte dell’Unione Europea nei confronti dell’italia, lettera nella quale veniva chiesta la cessazione di questa barbarie che, nel resto d’Europa, è una pratica proibita.
E, visto che sinora la violazione non è stata sanata, la Commissione Europea ha inoltrato un parere motivato all’Italia che, a partire dalla ricezione dello stesso, avrà solo due mesi di tempo per mettersi in regola.