«Abbiamo ucciso molte persone e i kenioti saranno scioccati quando entreranno nel Campus». È quanto hanno dichiarato gli jihadisti. 147 le vittime al campus universitario di Garissa in Kenya, colpito oggi dagli estremisti somali al Shabaab. Lo ha affermato il ministro dell’interno Kenyano, Joseph Nkaissery. Durante l’attacco, alcune persone sono state persino decapitate. 50 studenti sono riusci a fuggire e si sono rifugiati in un vicino accampamento dell’esercito keniota. Si teme che gli assalitori dopo l’intervento delle forze di sicurezza e dell’esercito si siano ritirati in uno degli edifici che ospitano gli studenti dove si sarebbero asserragliati con alcuni ostaggi. Uno studente che è fuggito, Njeri Maina, ha riferito che tre aggressori sono entrati con fucili d’assalto e granate. Hanno gridato in arabo, dicendo a tutti di sdraiarsi e hanno aperto il fuoco. “Sono riuscito a chiudermi in una toilette nelle vicinanze e a lasciare l’edificio attraverso l’ingresso posteriore dopo che le forze di sicurezza hanno iniziato l’irruzione”, ha spiegato il giovane. “Hanno preso d’assalto l’ostello subito dopo la preghiera del mattino e musulmane hanno sparato indiscriminatamente a studenti che fuggivano”, ha spiegato una poliziotta in servizio.”Gli aggressori sparavano a chiunque in vista, all’interno del collegio,” ha detto un testimone. Il Kenya e’ stato teatro di diversi attentati terroristici portati a termine dagli estremisti islamici somali Shabaab, il piu’ sanguinoso nel 2013 in un centro commerciale di Nairobi.